1. Tenere le spalle basse e rilassate, arrotondare i gomiti.
2. Svuotare il petto e riempire la schiena.
3. Affondare il Qi nel dan tien, svuotando il petto e lasciando andare il bacino. Il dan tien è il centro psico-fisico in cui si coltiva e si immagazzina l’energia interna (Qi). Dopo molto tempo di pratica il potenziale energetico dà vita ad un impeto vigoroso che, quando necessario, può essere portato all’esterno ed utilizzato anche nelle applicazioni marziali sia di attacco che di difesa.
4. Tenere il collo steso, la testa alta e il corpo ben equilibrato.
5. Lasciar andare il bacino verso il basso.
6. Spostare il centro di gravità come richiesto.
7. Ogni parte del corpo deve essere ben coordinata.
8. Non esercitare forza fisica, ma usare lo Yi (intenzione mentale) al suo posto per muovere il Qi.
9. Yi e azione devono essere in armonia.
10. Lo Yi e il Qi devono essere in perfetto accordo.
11. L’azione è contenuta nell’inazione.
12. Azione e inazione devono essere ben accoppiate.
13. Tutti i movimenti devono essere eseguiti con un ritmo fluido e susseguirsi l’un l’altro senza movimenti bruschi né interruzioni, come la seta si estrae dal bozzolo.
Note importanti:
1. Nel Tai Chi stile Yang pubblico invece di “arrotondare i gomiti” si dice “tenere bassi i gomiti”; questa impostazione, pur avendo un effetto rilassante sui principianti, impedisce lo sviluppo del movimento di energia dal dan tien alle mani, e nelle applicazioni costringe a utilizzare la forza fisica. Col tempo il praticante, se vuole accedere ad alti livelli, deve imparare a tenere le “spalle vuote” e le “braccia soffici”, anche con i “gomiti alti”.
2. Nel Tai Chi stile Yang pubblico invece di “svuotare il petto” si dice “incavare il petto”; questa impostazione crea un blocco energetico nel centro del petto, può danneggiare la colonna vertebrale e portare a incurvarsi. Col tempo il praticante deve imparare a tenere il petto aperto, pur mantenendolo vuoto e rilassato per evitare dannosi accumuli di energia in tale zona. Il segreto è quindi riuscire a “lasciar andare verso il basso” rimanendo però aperti e con la colonna vertebrale piacevolmente distesa. In tal modo il praticante acquisirà bel portamento e un ottimo atteggiamento posturale.
3. In molte forme di Tai Chi stile Yang pubblico si dice “spingere il coccige in avanti”; ciò introduce una forzatura che può bloccare l’energia. L’osso sacro deve invece essere lasciato cadere verso il basso come se ci fosse un peso applicato ad esso. In questo modo le vertebre si distanzieranno naturalmente e non ci saranno forzature.
4. L’approccio del Tai Chi stile Yang pubblico (gomiti bassi, petto incavato e coccige in avanti) permette il solo utilizzo della respirazione addominale, che non è una respirazione taoista, ma una semplice respirazione rilassante, e impedisce l’introduzione delle vere e proprie respirazioni interne taoiste: la “respirazione taoista inversa” e la “respirazione taoista della tartaruga”. Tali tecniche di respirazione, estremamente raffinate, incrementano notevolmente il livello energetico dei praticanti e permettono le vere esplosioni di energia interna nelle applicazioni, cosa impossibile da realizzare con la respirazione addominale che purtroppo obbliga, nelle applicazioni esplosive, a fare esageratamente ricorso alla forza fisica muscolare esterna; ma se ciò accade, non è più tai chi !!
Le impostazioni del Tai Chi Stile Yang pubblico, pur innocue, risultano “bloccanti” e “fortemente diseducative” per tutti coloro che mirano a raggiungere alti livelli di pratica, oppure per coloro che semplicemente vogliono incrementare decisamente la propria energia con conseguenti effetti positivi sul proprio atteggiamento posturale, sul proprio benessere e in definitiva sulla propria salute psico-fisica.
L’approccio del Tai Chi Originale della Famiglia Yang, con gomiti più alti, petto vuoto ma aperto e osso sacro libero, favorisce invece il libero movimento del diaframma sia verso l’alto, sia verso il basso. L’abbandono del bacino verso il basso, il piegamento e arrotondamento delle ginocchia, lo svuotamento delle spalle e l’apertura del petto (che non per questo si gonfierà, ma dovrà rimanere comunque “vuoto”) renderanno ancora più potente il radicamento a terra e favoriranno, insieme con il giusto atteggiamento della testa verso l’alto e della colonna vertebrale stesa e rilassata, il vero e proprio collegamento “cielo terra”, di fondamentale importanza nella pratica del Tai Chi.
Rispetto a questo già ottimo approccio il Gran Maestro Chu King Hung (Maestro della Famiglia Yang e Discepolo del Grande Yang Sau Chung), essendo autorizzato per lignaggio a far evolvere lo Stile Originale della Famiglia Yang, ha apportato negli ultimi anni alcune modifiche riguardanti il posizionamento delle mani nell’esecuzione dei movimenti, per facilitare la cosiddetta “apertura delle ali” e rendere ancora più fluido il movimento di energia.